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giovedì 3 dicembre 2009
The Frost - Rock'n'Roll Music (Vanguard 1969)
Ci deve essere qualcosa di magnetico al Grand Ballroom di Detroit, forse tutte quelle leghe di metallo lavorate nelle catene di montaggio emanano onde energetiche su tutta la città. Proprio in questo locale è stato registrato uno dei più entusiasmanti e feroci live della storia del rock, 'Kick out the Jams" degli MC5, per esteso Motor City Five. La città di Detroit, colosso industriale nel campo dell' industria dell' auto, dà i natali a numerose band arrabbiate.
Stooges e MC5 sono l' ala dura della scena, i primi più truci e nichilisti, i secondi più oltranzisti e comunitari. Ma ci sono anche band più vicine al rhythm'n'blues come Bob Seger System, o all' hard rock psichedelico come gli Amboy Dukes di Ted Nugent, gli SRC e i Frost.
Ecco appunto, i Frost. Dopo un primo disco dignitoso ma un pochino anonimo, i Frost di Dick Wagner, incido il secondo mischiando pezzi in studio e brani live catturati proprio al Grand Ballroom di Detroit. Le incisioni in studio ci presentano una band in forma con bravure tecniche per ciascun elemento. I pezzi sono debitori a forme già ascoltate di rock, "Sweet Lady Love" e "Black Train" sembrano usciti dalla penna dei Flying Burrito Brothers, "Donny's Blues" è un torrido blues alla Johnny Winter primo periodo, mentre "Linda" è una dolce ballata che ricorda tanto Paul McCartney.
Fino qua, tutto bene. Un bel gruppetto, come dicevo, con canzoni dignitosamente rock.
Ma ecco apparire il maledetto, l' infernale sudore luciferino, l' ansiogeno magone rivoluzionario. Con "Rock'n'roll Music" inno proto-punk si alza il sipario. Chitarre che naturalmente riverberate dalla hall del teatro grattugiano le orecchie degli ascoltatori mentre urli a squarciagola inneggiano al credo rock religioso. Si impazza con "Help me Baby", tenendo altissima la tensione. La batteria suonata come fosse sempre il finale del pezzo con salti sincopati su rullante e tom e piatti-piatti-piatti. La follia è generale. Si urla, si suda, avvolti dall' altissima energia. Una bolgia nella gabbia della sala da ballo. "We Got To Get Out Of This Place", il pezzo degli animali di Eric Burdon è sventrato, dilatato, distorto, totalmente trasformato in una lunga jam con solo di batteria a modello mitragliatrice. I soldati MC5 sghignazzano compiaciuti.
Sono solo tre pezzi all' interno del disco ma credetemi, è un disco nel disco, una band dentro un' altra band. Complice il luogo? ..non sò, ma è così evidente la diversa impostazione dal vivo della band da quella in sala d' incisione.
Un' altra cosa, io ho parlato di questi pezzi come se fossero in ordine conseguente nel disco, ma purtroppo non è così. Il loro ordine sparso camuffa la vera potenza dell' evento e quindi mi auspico l' uscita di una più rispettosa ristampa con l' ordine giusto. Meglio sarebbe venisse fuori l' intero concerto, che ne dite ?
[Per la cronaca, dopo i Frost il chitarrista Dick Wagner sarà la chitarra di Lou Reed in Rock'n'roll Animals.]
D. Wagner : lead guitar & vocals
D. Hartman : rhythm guitar, harmonica & vocals
G. Garris : bass & vocals
B. Rigg : drums
01 Rock and Roll Music 2:46
02 Sweet Lady Love 3:00
03 Linda 3:03
04 Black Train 2:40
05 Help Me Baby 6:41
06 Donny's Blues 7:47
07 We Got to Get out of This Place 12:08
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