martedì 23 febbraio 2010
Marianne Faithfull - Strange Weather (Island 1987)
Marianne è una donna fortunata.
Rapita nella Swingin London dall' entourage delle pietre rotolanti e fatta baronessa, e figlia di una baronessa lo è davvero, austriaca per l' esatezza.
Vicino alle pietre, sul podio della notorietà, Marianne canta con voce svampita di facce sorridenti e false lacrime, con voce effimera, dolce e candida. E, nel 1964 Marianne piace.
È bella, nobile, lo zucchero della nuova corrente.
Nella compagnia Stones Marianne nomina Jagger suo cavaliere, o meglio, Jagger si accaparra la giovane donzella.
Le feste viziose divampano e la coppia non se ne perde una.
La droga la elegge compagna, politicamente chiamata (sorella) Morfina, si tratta più precisamente dell' altro derivato dell' oppio, conosciuto come eroina. Marianne ne consegue una forte dipendenza che la spinge a tentativi di suicidio. Tutto si sgretola. Non piano ma velocemente: lo zucchero candido adesso è insaziabile caramello appiccicoso, e la brillante innocenza veste abiti neri pesanti di colpa. A consolidarla nella melma c'è anche la fine della relazione con Jagger.
Disintossicazioni e cure psichiatriche la costringono al ritiro dalle scene.
Riappare nel 1976, con l' album "Broken English" e la voce, quella voce, non è più la stessa.
"Una trasmutazione alchemica si è stabilita fra la vita di Marianne Faithfull e la sua voce. Tutte le disavventure e i dolori che ha patito, di qualunque genere, la voce li ha magicamente assorbiti e infallibilmente trasformati in qualcosa di ricco e strano." (David Dalton)
Anche se ci sono canzoni memorabili come la rilettura di "Working class hero" di Lennon, "Broken english" è colmo di tastiere stucchevoli e suoni vicini agli aridi anni 80. È con "Strange Weather" del 1987 che l' Araba Fenice spicca il volo.
Prodotto dall' acutissimo Hal Winner (musiconthecable ha parlato di lui nella recensione su Lucinda Williams QUI) il disco è un capolavoro della canzone d' autore Mitteleuropea.
Spesso definita la Marlene Dietrich dei giorni nostri, Marianne è una voce teatrale, profonda e conturbante, amica del signore nero con la falce. Sicura e spessa per difetto, vissuta, consunta, rauca e maliziosa. Secerne un caldo veleno protettore che scivola oltre, e fuma, nei freddi inverni europei e nei giorni dorati della memoria, ungendo le strade delle basite anime incontrate.
Donna Marianne ha espiato le sue colpe.
Personnel
Marianne Faithfull: vocals
Bill Frisell - Guitars
Michael Levine - Violin
Sharon Freeman - Piano
Fernando Saunders - Bass
Chris Hunter - Flute
Garth Hudson - Accordions
Dr. John - (credited as Mac Rebennack) - Piano
Robert Quine - Guitar
J.T. Lewis - Drums
Chris Hunter - Alto Saxophone
Steve Slagile - Alto Saxophone
William Schimmel - Accordion
Strings Arranged by Michael Gibbs
Horns Arranged by J.T. Lewis
Hal Willner - Producer
Assistant Engineers - Various
Tony Wright: cover and sleeve photography
"Stranger Intro" (Bill Frisell) – 0:31
"Boulevard of Broken Dreams" (Al Dubin, Harry Warren) – 3:04
"I Ain't Goin' Down To The Well No More"(Huddie Ledbetter, Alan Lomax, John Lomax) – 1:07
"Yesterdays" (Otto Harbach, Jerome Kern) – 2:53
"Sign of Judgement" (Kid Prince Moore) – 4:09
"Strange Weather" (Tom Waits, Kathleen Brennan) – 4:05
"Love, Life and Money" (Julius Dixon, Henry Glover) – 4:40
"I'll Keep It With Mine" (Bob Dylan) – 4:13
"Hello Stranger" (Doc Pomus, Dr. John credited as Mac Rebennack) – 2:30
"Penthouse Serenade" (Will Jason, Val Burton) – 2:34
"As Tears Go By" (Mick Jagger, Keith Richards, Andrew Loog Oldham) – 3:42
"A Stranger On Earth" (Sid Feller, Rick Ward) – 3:56
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4 commenti:
http://www.youtube.com/watch?v=rIWdSKdUVxY
Marianne è donna di ampie vedute..e portafoglio gonfio :-)
Complimenti per il blog... credo che passerò spesso di qua... a bermi un buon caffè mentre ascolto e leggo le tue fragranze
saluti da Altrove
PS. ho messo un link sul mio di blog verso il tuo, se non ti va fammelo sapere che lo levo.
I complimenti li rigiro a te per il tuo inconsueto e originale blog!
..per il link grazie mille, io farò lo stesso appena torno dalla montagna.
a presto
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