Poison Ivy è il pezzo di Jerry Leiber e Mike Stoller. Pluricoverizzato nella storia (Stones, Coasters, Dave Clark Five, Manfred Mann, Billy Thorpe & The Aztecs, e sig..Giuliano Palma). Immaginatevelo fatto dai Grandfunk Railroad..oppure dagli Iron Butterfly più roventi.. ecco gli Stack ! Sono nati nel 1967 a Los Angeles. Il pezzo è tratto dall' lp "Above All" del 1969 per Charisma. In vinile ne esistono soltanto 10 copie al mondo (!!) Credo che una copia sia nelle mani di Steve Jobs, una ce l' ha Bin e forse Silvio ne conserva lo Split!.. Benedetta Mamma Net!
..mi correggo...mi dicono che Antonello (il frontman dei Traumatics) ha una ristampa degli anni 80, a Tirrenia, nella villetta dei collezionisti.
Credits: Bill Sheppard (vocals); Rick Gould (guitar); Bob Ellis (drums)
Dopo i sensazionali Thee Hypnotics e i roboanti Black Moses, il signor Jim Jones non si dà tregua. Il Rock'n'Roll di Little Richard starnazzato in lo-fi da un figlio dell' iguana.
Ancora brevemente su Nikki ... visto che stò leggendo il suo libro.QUI
Vi piacerebbe sapere che c' è in quella stanzetta che dite eh ?!?! Il pezzo è fortissimo si chiama Hanoi Jane..
La malattia che si chiama Keith Richards ha intossicato Nikki e i suoi Jacobites..
Ma si fa presto a scivolare in queste smielate quà...In questo gruppo c' è Dave Kusworth il compagno di Nikki nei Jacobites..
Questo è un video senza audio che mi fà capire Nikki..
Con Phil Shoenfelt in un Western Loureediano. Fantastico.
La veglia.. Quando Nikki Sudden è morto chi lo amava ha fatto questo. E leggendo queste due pagine tratte dal suo libro si può dire che l' abbiano davvero accontentato.
La vita è un diritto, ma la morte immortale ghigna. L' affamato ha più diritto ma la morte immortale ghigna. Colui che insegue i propri sogni e le leggi del cuore. Colui che si lascia baciare dalla pioggia e pulire dal vento, cullare dalla Luna. Ma la morte non è lontana. Solo dietro.
Nikki Sudden & The Jacobites - Death is hanging over me from the album "Texas"
Death is hanging over me Though this room is seldom cold Rosewood candles light the way Along this tarnished road.
Death is hanging over me In it's empty covered shroud Death is hanging over me And it could never seem too loud.
It's waiting in my arms Like a perfect glimpse of white A thousand islands twist and fall In the morning light.
Death is hanging over me It merely twists and falls Death is hanging over me But I can't hear it at all.
Ico ha tolto la polvere che avevo su questo disco. A dir la verità non era molta. L' ho ascoltato migliaia di volte appena scoperto e periodicamente lo faccio risuonare. Questo disco piace molto ad Alex.
Considerare Bradley's Barn un disco dei Beau Brummels è fuorviante. Ci fù una prima scrematura dei membri originali con il disco precedente "Triangle" (1967), poi in "Bradley's Barn" rimasero in due, il signor Spampinato in arte Sal Valentino alla voce (futuro cantante degli Stoneground) e Ron Elliott alla chitarra. Registrato a Nashville negli storici studi di Owen Bradley il disco vede la partecipazione di prestigiosi session man. La crema è così composta : Kenny Buttrey alla batteria. (Per citare le sue più famose collaborazioni : Blonde on Blonde/Nashville Skyline di Dylan e After the Goldrush/Harvest di Neil Young) Jerry Reed alla chitarra, David Briggs alle tastiere e Norbert Putnam al basso. Nella strumentazione dell' entourage però la steel guitar non c' è e nemmeno il fiddle, tantomeno il cantato yodel. Ma Bradley's barn è considerato un precursore del country rock, perchè ? Eppure è uscito lo stesso anno (1968) di Sweetheart of the Rodeo dei Byrds...forse la differenza stà proprio nel confronto: l' album dei Byrds è country quasi al 100%, mentre Bradley's anticipa le sonorità di The Gilded Palace of Sin dei Flying Burrito Bros, manifesto indiscusso del country rock. Le composizioni di Elliott con i propri ritmi lenti, spesso a ballata e, il canto di Sal Valentino, vibrante e lirico danno vita ad un sofisticato folk quasi pop di natura country, così definibile country rock. Ma per me non finisce qui; io in Bradley's barn ci sento altro. È solo un parere personale condiviso da alcuni amici ma c' è un odore nel disco che ritornerà in alcune sonorità Californiane anni 80. Penso ad alcuni gruppi del cosiddetto paisley underground. Penso principalmente ai Thin White Rope. Ed è per questo che lo considero un disco Country Rock Psichedelico. Ditemi se sbaglio. Ah, un ultima cosa..ci sono due amici miei (Emi e Cate) che in un viaggio di qualche anno fa' nel sud Americano giurano di aver visto la fattoria raffigurata in copertina, chissà se è quella davvero. Come tirarsi giù il disco lo sapete vero?...
Jerry Reed (guitar) David Briggs (keyboards) Norbert Putnam (bass) Kenneth Buttrey (drums) Ron Elliott (Guitar, Vocals) Sal Valentino (Vocals)
1. Turn Around 2. An Added Attraction 3. Deep Water 4. Long Walking Down To Misery 5. Little Bird 6. Cherokee Girl 7. I'm A Sleeper 8. Loneliest Man In Town 9. Love Can Fall A Long Way Down 10. Jessica 11. Bless You California
Ma che ci fà un gruppo come gli Only Ones in terra d' Albione... ehi ma signor Peter Perrett non sarebbe stato meglio nascere a New York e suonare al CBGB's ??... (Gli Only Ones faranno infatti spalla ai beniamini Televison per il loro tour Europeo)
Sciagura. Inquinato dalle ballate acustiche del postumo Nikki Sudden ho sempre rimandato l' ascolto del suo primo gruppo, gli Swell Maps. Nati nei primi settanta a Birmingham, dalle pulsazioni sonore dei fratelli Godfrey - ribattezzati in Nikki Sudden e Epic Soundtracks - gli Swell Maps riescono a fondere il nichilismo punk con l' ipnosi del Kraut in una estrosa miscela dissonante e spigolosa, vera linfa per l' embrione appena in vita del genere post-punk. Il pezzo qui proposto è "Let's Build A Car", singolo uscito nel 1979 per Rough Trade. Simon Reynolds nel suo tomo certosino - "Post-punk 1978-1984" definisce "Let's Build a Car" un frenetico pandemonio ed il gruppo " l' anello mancante fra Neu! e Sonic Youth". Che dire..ha proprio ragione !
DCMA (Digital Millennium Copyright Act) alle calcagna. Storie di banditi e Copyright. Tolti i download da musiconthecable. Si invita gli scaltri visitatori a far uso di CapitanCrawl, ProgNotFrog e similari, nonchè di semplici ricerche sul boss della rete Mr. Gugle. Musicothecable proseguirà con parole e video.
Ci sono siti di Rock'n'Roll che fanno trasudare i nostri browser e si attorcigliano alle nostre fantasie come cavi del microfono intorno al collo di Stiv Bators. Ci sono siti di Rock'n'Roll che raccontano storie marginali di anti-eroi immor-ali/tali da far rabbrividire le pudiche orde che sopravvivono nel paese. Ci sono siti di Rock'n'Roll libera-mente e smuovi-palle di liberi appassionati senza catene d' etichetta Aihmè, nel nostro idioma di questi siti ce ne sono pochi. Uno di questi è Black Milk Freak Magazine gestito da Andrea(the big bad voodoo daddy)Valentini. E questa sviolinata se la merita (anche perchè ha pubblicato un mio articolo su Rowland S. Howard!! QUI)