lunedì 29 marzo 2010

Ramblin' Jack Elliott - Bull Durham Sacks & Railroad Tracks (Reprise - 1970)


Dylan ha davvero un credito infinito, tuttavia è pure lui un debitore.
In primis basterebbe ricordare Woody Guthrie. Per lui il signor Zimmerman pellegrinava al capezzale, nell' ospedale dove era ricoverato prima di morire. Per lui Dylan avrebbe ucciso - e con la sua chitarra lo ha fatto. Proprio come Woody che sulla sua aveva scritto, con prosa universale, "This machine kill fascist".
Altro debito non meno importante per lui e che ben si collega a Guthrie è quello con Ramblin' Jack Elliott. Stò signore qua, oggi sempre vivo con i suoi splendidi 79 anni, nasce a New York nel 1931 con un desiderio giovanile di diventare un Cowboy. È all' età di 16 anni che scappa di casa per unirsi ad una compagnia di Rodeo dove apprende i primi rudimenti blues e folk alla chitarra da un clown della compagnia. L' avventura dura solo due mesi. Al ritorno a casa scombina i piani dei genitori che lo vorrebbero dottore per vagabondare nel Greenwich Village con la sua sei corde. É qui che trova Woody Guthrie, con il quale si accompagna nei suoi viaggi. Sono 3 gli anni che Elliott spende seguendo e studiando Guthrie, dal 1951 al 1954. Per questo diventerà un onesto interprete delle canzoni di Woody e ne allungherà il verbo sulle generazioni future. Lo stesso Arlo Guthrie, figlio di Woody, confermerà di aver assorbito l' essenza della musica del padre dal nostro cowboy.

Il successo, pur essendo nom bramato da Elliott arriva quando decide di partite per il vecchio continente. È in Francia ed in Inghilterra che incide i suoi primi dischi "Talking Woody Guthrie", "Muleskinner", e "Sings sings of Woody Guthrie". Lo stile appunto, è quello del maestro.
Al ritorno in patria, ormai cantautore folk affermato, lo vedrà affiancarsi ad un' altra colonna del nuovo folk, Pete Seeger con i suoi Weavers.


"Bull Durham Sacks & Railroad Tracks" è un disco del 1970 per la Reprise.
Sono tutte canzoni altrui.
Ci sono ben cinque pezzi del debitore: "Girl Of The North Country", intima e dolce come un futuro Howe Gelb, "Lay, Lady Lay" che umilmente mantiene il 'nuovo' timbro vocale compiuto dall' autore con "Nashville Skyline" e "Don't Think Twice, It's All Right" e "With God on Our Side".
C'è l' intramontabile "Reason to Believe" di Tim Hardin (questo pezzo è stato rrifatto da innumerevoli artisti), una versione in shuffle-blues strascicato di "Folsom Prison Blues" di Cash e una rilettura di "Me and Bobby McGee" di Kris Kristofferson e Fred Foster (pezzo portato alla ribalta dalla signorina Janis).



Lo volevano dottore, ma lui era nato Cowboy. Con il cappelo, e la mascella dura del tira buoi.
Il dottor Zimmerman, passeggiando con Suze, contava i passi insieme ai debiti che aveva con Ramblin' Jack - li pagherà ufficialmente con la Rolling Thunder Revue nei 70, facendolo partecipare al carrozone.
Ramblin' Jack Elliott è uno dei padri silenziosi ed umili del folk americano. E' una vecchia corda che tiene ancorata la vera poesia del folk Americano.

Credits:
Ramblin' Jack Elliott – vocals, guitar
Production notes:
Neil Wilburn – producer
Charlie Daniels – producer
Johnny Cash – original liner notes

"Me and Bobby McGee" (Kris Kristofferson, Fred Foster) – 3:45
"Folsom Prison Blues" (Johnny Cash) – 3:48
"Reason to Believe" (Tim Hardin) – 2:02
"I'll Be Your Baby Tonight" (Bob Dylan) – 1:51
"Don't Let Your Deal Go Down" (Traditional) – 3:57
"Don't Think Twice, It's All Right" (Dylan) – 1:05
"Lay Lady Lay" (Dylan) – 2:55
"Girl from the North Country" (Dylan) – 3:00
"The Tramp on the Street" (Helen Cole, Grady) – 4:27
"Michigan Water Blue" (Clarence Williams) – 2:14
"Don't You Leave Me Here" (Traditional) – 1:26
"Blue Mountain" (Traditional) – 0:44
"With God on Our Side" (Dylan) – 3:44


mercoledì 24 marzo 2010

Sonic Youth - Daydream Nation [Deluxe Edition] (Enigma/Blast First 1988-Geffen 2007)


Quella candela sfocata - bagliore nella nebbia polverosa di fine secolo - è la salvezza. La brezza sonica attraversa veloce i sogni del passato e arriva nuda e cruda nel presente.
Più importante del Nevermind-falso rivelatore, Daydream Nation è una potentissima spora che da qui in poi irradierà miriadi di tentacoli tossici, legittimi eredi. Il suono della Nazione è un freddo-caldo, liscio come l' acciaio, vaporoso come il fumo dello scarico nel vicolo buio. Quel vicolo lo conosciamo tutti, è dietro la strada principale. La band è li, davanti alla saracinesca imbrattata. Chi aspettano ?..forse il pusher..o forse noi.
Nelle mie mani è arrivato nell' estate 89 , un anno dopo la sua pubblicazione ufficiale (autunno 88), dopo tre lunghe settimane di trepitante attesa alle poste sotto casa (era in uno dei famosi "pacchi" comprati per corrispondenza).
Ignoravo davvero che cosa sarebbe stato per me , e credo per tantissimi altri, Daydream Nation.
Scombussolatore quanto la casa del divertimento di Iggy e compagni ma, più reale, più vicino.
Mi resi conto subito che La Gioventù Sonica (quale nome più azzeccato) è una grande famiglia sotteranea, e capii di farne parte.

Qui in versione Deluxe (Geffen 2007) con bonus disc di pezzi dal vivo e tre cover (Neil Young-Mudhoney-George Harrison)

Credits
Thurston Moore - chitarra, voce
Lee Ranaldo - chitarra, voce, organo
Kim Gordon - basso, chitarra, voce
Steve Shelley - batteria


Disc 1

Teen Age Riot
Silver Rocket
The Sprawl
‘Cross The Breeze
Eric’s Trip
Total Trash
Hey Toni
Providence
Candle
Rain King
Kissability
Trilogy: a) The Wonder;
Trilogy: b) Hyperstation;
Trilogy: z) Eliminator Jr.
Eric’s Trip (Home Demo)


Disc 2

The Sprawl (Noise Now Festival, The Phillipshalle, Düsseldorf on March 27, 1989)
‘Cross the Breeze (Noise Now Festival, The Phillipshalle, Düsseldorf on March 27, 1989)
Hey Joni (Paradiso, Amsterdam on March 26, 1989)
Silver Rocket (Noise Now Festival, The Phillipshalle, Düsseldorf on March 27, 1989)
Kissability (Recorded for the documentary Put Blood in the Music in Brooklyn, New York City in August 1988)
Eric’s Trip (Noise Now Festival, The Phillipshalle, Düsseldorf on March 27, 1989)
Candle (Cabaret Metro, Chicago on November 5, 1988)
The Wonder (Recorded at CBGB’s December 13, 1988)
Hyperstation (Recorded at CBGB’s December 13, 1988)
Eliminator Jr. (Paradiso, Amsterdam on March 26, 1989)
Providence (Paradiso, Amsterdam on March 26, 1989)
Teen Age Riot (Paradiso, Amsterdam on March 26, 1989)
Rain King (Recorded for the documentary Put Blood in the Music in Brooklyn, New York City in August 1988)
Totally Trashed (Maxwell’s, Hoboken, New Jersey on June 9, 1988)
Total Trash (Maxwell’s, Hoboken, New Jersey on June 9, 1988)
Within You Without You (Harrison)
Touch Me I’m Sick (Mudhoney)
Computer Age (Young)
Electricity



lunedì 22 marzo 2010

The Velvet Underground - Acetate Demos 1966 (Bootleg)


LOU REED: Tesoro sono un succhiacazzi. E tu, cosa sei ?

JOHN CALE: Lou era molto pieno di sè e si comportava proprio come una checca in quei giorni. Noi lo chiamavamo Lulu, mentre io ero Black Jack. Lou voleva sempre fare la reginetta ed era capace di sputare le peggiori cattiverie su chiunque gli stesse attorno.

STERLING MORRISON: Ai tempi dei nostri esordi, eravamo gente da tranquillanti - tutti impasticcati di Torazina e altri barbiturici. Seconal e Torazina erano molto in voga, ai tempi. La Torazina te la davano i dottori - c' era sempre qualcuno che aveva una ricetta. Era roba buona, roba farmaceutica.
La Torazina la davano agli psicotici pericolosi - è roba che ti mette davvero kappao. Ti mette in uno stato semi-catatonico, ah ah ah. Io la buttavo giù con un pò d' alcol e stavo a vedere se la mattina dopo ero ancora vivo.

MAUREEN TUCKER: Odiavo quella stronzata del "peace and love"

NICO: Tutti I Velvet Underground erano dei megalomani terrificanti. Tutti volevano essere la stella della band. Voglio dire, anche Lou voleva essere una star - lo è sempre stato, naturalmente - ma i giornalisti venivano sempre da me. Io volevo sempre cantare "I'm Waiting for the Man", ma Lou non me lo permetteva. Lou era il capo ed era molto dispotico. Hai mai conosciuto Lou ? Come ti è sembrato - sarcastico ? E' perchè prende tutte quelle pillole - la combinazione di tutte le pillole che prende...E' velocissimo, davvero velocissimo. Io sono molto lenta.

IGGY POP: La prima volta che sentii il disco dei Velvet Underground e Nico fu a un party al campus dell' Università del Michigan. Trovai quel sound insopportabile. "COME SI FA' A FARE UN DISCO CHE SUONA COME QUESTA MERDA? E' DISGUSTOSO! QUESTA GENTE MI FA VOMITARE! DISGUSTOSA MERDA HIPPIE! FOTTUTI BEATNIK, LI AMMAZZEREI TUTTI! QUESTO DISCO E' SPAZZATURA!"
Poi all' incirca sei mesi dopo capii. "Oh mio Dio! Questo è un disco fantastico!" Quello divenne un disco chiave per me, non solo per ciò che diceva o per quanto bello fosse, ma anche perchè sentii che c' era altra gente in grado di fare ottima musica senza essere affato buoni musicisti. La cosa mi dava speranza.Il suono era scadente, eppure la musica era buona.

LOU REED: Andy proiettava i film su di noi. Dovevamo vestirci di nero in modo che la gente potesse vedere i film. Ma tanto ci saremmo vestiti di nero comunque.

Tratti dal libro "Please Kill Me" di Legs McNeil e Gillian McCain 2006, Baldini e Castoldi




Lou Reed - voce, chitarra, testi
John Cale - voce, viola, basso, pianoforte
Sterling Morrison - chitarra, basso, cori
Maureen "Moe" Tucker - batteria, percussioni, voce
Nico - voce

01 european sun (different take)
02 black angel's death (different mix)
03 all tomorrow's parties (different mix)
04 i'll be your mirror (different mix)
05 heroin (different take)
06 femme fatale (different mix)
07 venus in furs (different take)
08 i'm waiting for the man (different take)
09 run run run (different mix)

Ultimate Mono And Acetates Album 3-CD Disc 1 2005 (1-9), Dispatches From The Dream Factory 3-CD Disc 1 2008 (1, 3, 5, 7-8).

The versions of Heroin, Waiting for The Man, and Venus In Furs are quite different from the ones available on The Velvet Underground And Nico album. Also some of the mixes are a little different than the album final versions.

European Son is a longer version with a one-minute extra guitar solo after the 'plate break', which was probably edited out for the final release.

All Tomorrow's Parties is the alternate 'single voice' version.

I'll Be Your Mirror is possibly the same take, but with alternate Nico vocal track. Nico ends second verse with "to show that you're home" instead of "so you won't be afraid", and it has quieter "reflect what you are" backing vocals vocals at the end.

The version of Heroin has different lyrics starting with "I know just where I'm going" instead of "I don't know just where I'm going", a shorter intro before the lyrics start as well as a significantly different guitar line.

Femme Fatale seems to be the same take but with alternate 'falsetto' "she's a femme fatale" backing vocals.

Venus In Furs is an alternate take as well.

Waiting For The Man starts with the lyrics "waiting for the man" in N. Dolph's version but starts with "waiting for my man" as well near the end of the released version Lou Reed says "walk it on home" which is absent on the released version.

This session is available on a studio acetate dated April 25, 1966 cut for the recording engineer Norman Dolph


LINK: The Velvet Underground - Studio and Home Recordings





sabato 20 marzo 2010

Alex Chilton - Live in London (Aura 1983)


Chissà se l' Aura Records porterà una corona di fiori sulla sua tomba.
Alex Chilton è morto in questi giorni per un attacco cardiaco improvviso.
Nei primi anni 80, trovandosi a Londra per collaborare con i Soft Boys di Robin Hitchcock, si esibisce in città. Questo "Live in London" della Aura Records cattura quella performance. Dei proventi sulle vendite del disco non è arrivato un centesimo nelle tasche di Chilton.
Chi è Alex Chilton ?
Chilton, appena diciassettene, inizia la carriera nel 1967 a Memphis con i Box Tops, uno dei primi gruppi bianchi a cantare musica nera. Escono hit del calibro di "The Letter" e "Neon Rainbow", primi nelle classifiche americane. Poi nel 1969 lo scioglimento. Solo nel 1972 con i Big Star si riavranno sue notizie. Con i loro tre dischi incisi nei 70 il gruppo suona un power-pop antesignano. Sono numerosi i gruppi di oggi che hanno confermato, con cover e tributi, i debiti con la band di Chilton (Teenage Funclub su tutti).
Di successo vero e proprio per i Big Star non si può parlare, spesso Chilton viene ricordato per aver prodotto l' incisivo esordio dei Cramps "Songs The Lord Taught Us" del 1978, ma per quanto riguarda la sua carriera solista credo si possa benissimo parlare di un nuovo loser, sicuramente per il fatto di essere ormai repellente alle meccaniche di business discografico e per i ripetuti problemi con l' alcool.
In questo live Chilton suona la chitarra e canta come un vecchio Rock'n'roll man sceso nella bolgia punk, omaggiando le sue radici di Memphis e i suoi trascorsi Newyorkesi del CbGb's passando in rassegna numerose sue composizioni.
Lunga vita ai losers !

Credits:
Vocals, Guitar - Alex Chilton
Bass - Matthew Seligman
Drums - Morris Windsor
Guitar - Knox

1 Bankok
2 Tramp
3 In The Street
4 Hey Little Child
5 Nightime
6 Rock Hard
7 Alligator Man
8 The Letter
9 Train Kept A Rollin'
10 Kanga Roo
11 My Rival
12 Stranded On A Dateless Night
13 September Girls
14 No More The Shines On Lorena

Recorded live at Dingwalls, London, England wednesday, may 28, 1980





Quicksilver Messenger Service - Quicksilver Messenger Service (Capitol 1968 - 2008)


I Quicksilver sono attivi dal 1964 con Gary Duncan (chitarrista/cantante) e Greg Elmore (batteria) provenienti dai The Brogues, autori di una manciata di canzoni tra cui il rifacimento di "(Ain't No) Miracle Worker", contenuta in Nuggets e successo Italiano dei Corvi come "Ragazzo di strada". (gli autori di questo pezzo sono Annette Tucker e Nancie Mantz che scrissero anche "I Had too much dream (last night)" resa famosa poi nella versione degli Electric Prunes).
Gli altri membri fondatori sono John Cipollina (prima chitarra), David Frieberg (voce, basso e viola) e Jim Murray (voce, chitarra e armonica). Murray lascerà la band proprio prima della registrazione in studio. Passa di li anche il girovago Skip Spence, poi batterista nel primo dei Jefferson e chitarra dei Moby Grape. Per ultimo, ma primo per aver avuto l' idea, è Dino Valenti autore riconosciuto di "Get Together" brano simbolo dei 60 e autore imprecisato di "Hey Joe". La sua voce non ci sarà nei primi due dischi dei Quicksilver perchè condannato in prigione per detenzione di stupefacenti. Il suo timbro vocale è molto potente ma, vista la sua ingombrante personalità manifestata nei dischi dei 70 con i nostri, è forse un bene aver lasciato Cipollina sul podio e il non pretenzioso Frieberg alla voce.

Per i primi anni i Quicksilver decidono di non firmare con nessuna etichetta per concentrarsi sulle numerosissime esibizioni dal vivo effettuate nei famosi templi dell' Acid Rock: Avalon Ballroom, Matrix, Fillmore, Winterland ed altri.
Nel 1968 con la supervisione del pianista Nicky Hopkins incidono il loro esordio. Minore certamente di "Happy Trails" il disco presenta comunque dei pezzi di tutto rispetto. A partire dall' inno "Pride of Man" (rilettura elettrica del pezzo di Hamilton Camp) fino alla lunga suite di "The Fool".
Certo è grazie alla Capitol Records che il gruppo dei Quicksilver Messenger Service nel 1968 incide questo disco, cercando di riprodurre in studio gli acidi intarsi delle jam eseguite dal vivo, ma la registrazione realizzata dall' etichetta è davvero mediocre.
L' edizione in vinile del 1974 stampata dalla Emi Italiana con allegato anche il secondo fondamentale disco "Happy Trails" è stata la mia compagna per diversi anni e non migliora di una virgola il master originale.
Mi sono sempre chiesto quali siano stati i motivi che hanno decretato questo risultato. Se si parla di fama, bene o male i Quicksilver vengono subito dopo le confraternite Dead e Jefferson, e le loro registrazioni sono decisamente più decenti (I Grateful Dead con la Warner e i Jefferson Airplane con la RCA).
Finalmente nel 2008 la Capitol Records pone fine all' opacità del master originale distanziando tutti gli strumenti, facendo così brillare i duetti chitarristici di Cipollina e Duncan. In "Gold and Silver" l' affiatamento dei due è davvero agli apici. Il loro sodalizio è la punta massima del suono Quicksilver. Diverso dalle improvvisazioni di Weir e Garcia, ancorate sostanzialmente al blues e al country, tra Duncan e Cipollina convive una sofferente tensione più pastorale e serrata. In pratica più rock.

Cipollina pratica finger picking su una Gibson SG 'diavoletto', stride spesso gli acuti con la leva, utilizza Wah wah combinato ad una pedaliera originale e un ponte tremolante (a sua detta per sopperire alla mancanza di forza nella mano sinistra). Il tutto coadiuvato da un consistente muro di amplificatori.
Duncan è più mite rispetto al compagno ma si dimostra spalla perfetta con arpeggi e riff mai banali.


Per chi non conosce il disco questa è l' occasione per entrare nel suono dei Quicksilver, gli altri ne apprezzeranno sicuramente la nuova veste sonora.





Credits:
Gary Duncan - guitar, vocals
John Cipollina - guitar
David Freiberg - bass, vocals
Greg Elmore - drums

01."Pride Of Man" – 4:08 (Hamilton Camp)
02."Light Your Windows" – 2:38 (Gary Duncan, David Freiberg)
03."Dino's Song" – 3:08 (Dino Valenti)
04."Gold and Silver" – 6:43 (Gary Duncan, S. Schuster)
05."It's Been Too Long" – 3:01 (Ron Polte)
06."The Fool" – 12:07 (Gary Duncan, David Freiberg)



mercoledì 17 marzo 2010

Don Cherry - Eternal Rhythm (Universal - 1968)


Prima di tutto c' è l' artista.
Chi ascolta subisce il suo lavoro, immobile, spesso estasiato, a volte deluso oppure sorpreso.

L' unico modo per rubare un pezzetto di opera è farla tua!

Come ?..Collegala agli stati d' animo.
Ricama, ecco.
La tua vita e,
Quella musica.
Ed è così che l' artista inizia a dialogare con noi e solo con noi.

Ehi Mister Cherry c' è un sacco di confusione intorno a noi !..quante voci, ..troppe!.. Non c' è modo di farle abbassare ?..
Il Don: "No, non c' è modo. Tutti hanno qualcosa da dire. E vogliono dirla tutti insieme. Mille voci come mille colori. Tutti i colori uniti trascendono verso il bianco creando quel ricco neutro coprente. Tutte le voci confluiscono dentro il rumore,... bianco anch' esso. È l' umanità."

Ma che messaggio è mai questo ?..
Non si comprende niente, le frasi si sovrastano.....aspetta, ecco.. se tolgo la musica di Glass a Koyaanisqatsi ci sono...si!..brulica l' umanità e il tempo che corre, veloce!....questi suoni hanno un odore !..(nel film era tutto così volutamente asettico)...la vita puzza cari miei !
Ah!..l' odore acre e viziato si aggruma e non si annienta. Noi addomestichiamo l' essere lavando spesso il corpo..ma alla fine siamo come bestie..
Il Don: "Lassù, sulla collina, ogni giorno è così. Le Mille voci che arrivano dal basso si annebbiano nel rumore. Ma se riesci a salire sulla vetta della montagna, sopra le nuvole, sentirai una singola voce che soffia melodie. Sola, pura e vivace."

Personnel:
Don Cherry - Trumpet, Flute, Cornet
Albert Mangelsdorff, Eje Thelin - Trombone
Bernt Rosengren - Clarinet, Oboe, Flute, Sax Tenor
Arild Andersen – Bass
Sonny Sharrock – Guitar
Karl Berger, Joachim Kühn - Piano, Vibraphone
Jacques Thollot - Drums, Voices, Bells, Gong

Track Listing:
01 - Eternal Rhythm Part I
02 - Eternal Rhythm Part II

YOUTUBE VIDEO 1
YOUTUBE VIDEO 2

martedì 16 marzo 2010

Horses - Horses (White Whale 1969)



Avete mai sentito i GO ?..il gruppo contemporaneo di Detroit nelle cui fila (primo disco) ha militato pure Jack White..
Se la risposta è affermativa, chiudete gli occhi e catapultatevi nel 1969 e ascoltatevi "Overnight Bag" di questi Horses. La somiglianza è davvero incredibile!..[BAG se qui ci sei batti un colpo prego]
E non solo..sentitevi "Country Boy" e ditemi se non sembra di sentire i Kings Of Leon!..
Questo è essenzialmente un disco di west coast con forti venature country rock, al cui interno spiccano i corrosivi pezzi suddetti.
Gli Horses sono di Los Angeles ed incidono per la White Whale, la stessa etichetta dei Rockets (poi Crazy Horse). A produrre questo unico loro disco del 1969 (che annata!) ci sono John Carter e Tim Gilbert, gli autori di "Incense and Peppermint" degli Strawberry Alarm Clock e produttori dei Rainy Daze.
Nelle fila della band milita l' armonicista Matt Kelly, special guest dal 1973 in poi negli album dei Grateful Dead e membro fondatore insieme al bassista (Dave Torbert) e al batterista (Chris Herold) dei KingFish di Bob Weir. "Overnight Bag" e "Asia Minor" saranno infatti reinterpretati nel disco dei Kingfish.
Negli Horses c'è anche un certo Don Johnson....solo nel 2003, a ristampa eseguita dalla Rev-Ola, con le esaustive note del libretto allegato al cd, veniamo finalmente a sapere che non si tratta del famoso 'biondo' di Miami Vice!

CHRIS HEROLD drms
DON JOHNSON vcls
MATT KELLY vcls, gtr, hrmnca
DAVE TORBERT bs, vcls
SCOTT QUIGLEY ?


1.Freight Train
2.Class Of '69
3.Birdie In A Cage
4.Nothing At All
5.Cheyenne
6.Run Rabbit Run
7.Country Boy
8.Overnight Bag
9.Horseradish
10.Asia Minor
11.Wind


venerdì 12 marzo 2010

Gabor Szabo - Dreams (Skye SK7 1968)



Avete mai sentito una chitarra jazz in feedback ?
A me, prima di ascoltare Gabor Szabo non mi era mai capitato.
Gabor Szabo è un chitarrista ungherese nato a Budapest nel 1936 e presto trasferitosi in America. Nella sua breve vita (muore a 46 anni nel 1982) ha collaborato proficuamente con il gruppo del batterista Chico Hamilton, poi dalla seconda metà degli anni 60, si è dedicato alla carriera solista con collaborazioni del calibro di Paul Desmond (l' elegantissimo contralto di Dave Brubeck), il famoso contrabbasista Ron Carter ed il cantante chitarrista Bobby Womack.
Ma non è solo jazz quello che bolle in pancia a Szabo. Complice il fatto di abitare in California, il chitarrista nella seconda metà dei sessanta si lascia attrare dalle nuove sonorità del rock che strizzano l' occhio all' oriente. Ed è infatti proprio questa apertura unità alle sue radice balcaniche a creare uno stile particolarissimo, tecnicamente diverso da tutti gli altri con giochi di assonanze sulle corde a vuoto e variazioni di timbro continue.

"Dreams" è un disco del 1968 con gli arrangiamenti di Gary McFarland. Molto malinconico, presenta perfettamente lo stile suddetto.
Alla batteria siede il super session man Jim Keltner!..(Le collaborazioni di quest' uomo sono davvero infinite, date un occhiata QUI)
Ho trovato una bella biografia (in italiano) di Gabor Szabo, sul sito di italia.allaboutjazz.com QUI per chi è interessato sull' argomento.

Los Angeles, California: August 6, 7 & 9, 1968
Gabor Szabo, Jim (Jimmy) Stewart (g); Louis Kabok (b); Jim Keltner (d); Hal Gordon (perc);
New York City: August 22, 1968
Tony Miranda, Ray Alonge, Brooks Tillotson (fhr); Gary McFarland (p,arr); Julius Schacter (vln); George Ricci (cello).

a. Galatea's Guitar (Gabor Szabo) - 5:33
b. Half the Day is the Night
(Gary McFarland) - 4:23
c. Song of Injured Love (DeFalla) - 4:05
d. The Fortune Teller
(Gabor Szabo/Louis Kabok) - 4:28
e. Fire Dance (DeFalla) - 5:39
f. The Lady in the Moon (Gabor Szabo) - 5:13
g. Ferris Wheel (Donovan) - 5:27



mercoledì 10 marzo 2010

Amon Düül II - Yeti (Liberty 1970)


Nel 1968 alla faccia dell' enciclica Humanae Vitae di Papa Paolo VI, in cui si condannava l' uso dei contraccettivi e si ribadiva come legittima la sola sessualità coniugale a scopi procreativi (anche oggi siamo sempre fermi qua), i giovani contestatori del pianeta si aggregavano in comuni a sfondo politico professando nuove idee sociali tra cui anche la libera 'libidine' sessuale.
Nella terra dei Nibelunghi tra le tante comuni ve ne era una a Monaco definita Amon Duul: un gruppo in cui si poteva andare-venire-restare a piacimento, con i figli, frutti della nuova corrente, sempre dietro (di chi erano questi figli forse non lo sapevano nemmeno le madri).
Gli Amon Duul affiancarono alle scelte politiche e sessuali discorsi musicali free-psichedelici. La bolgia creò un caos eccittante e alcune incisioni. Alla lunga però, per alcuni componenti il giochetto cominciò a risultare statico e creativamente scarno.
Così la comune si scisse. Da una parte gli Amon Duul I per l' ala più nichilista-ipnotica, ebbri di diversità e sacerdoti del caos, dall' altra gli Amon Duul II per l' ala più propulsiva e creativa, vogliosi di ampliare loculi musicali nella cattedrale del nuovo rock teutonico.

"Yeti" è il secondo disco per gli Amon Duul II dopo il funesto fallo di Dio ("Phallus Dei"-primo album). Siamo di fronte ad un disco tra i più rappresentativi di tutto il krautrock, o almeno per dirla alla Piero Scaruffi per quella corrente da lui definita infernale.
Trapela sin dalla copertina, l' odore del maelstrom che si sprigionerà intorno all' ascoltatore. C'è raffigurato Shrat il bonghista,uno dei componenti, in vesti contadine con falce in mano e con aria per niente rassicurante. L' immagine è forte. Talmente che i Duul (II) decideranno di usarla come logo. (sarà usata spesso anche per pubblicizzare tutto il genere kraut).
Nell' apocalissi di "Yeti" convivono molti generi anche se pervade un suono Duul-onnipotente di proprietà esclusiva. C' è lo space rock tanto caro agli Hawkind (causa affinità e i numerosi parallelismi i due gruppi diventeranno molto amici) mischiato all' esoterismo onirico, con musica da sogno-paradiso e risveglio-tenebre. C' è psichedelia, ma difficilmente collegabile a quella americana, forse affine a certo folk-rock-uk di gruppi come i Comus o i Panama Limited, qui però ancora più spaventosa e catastrofica.
C' è anche l' hard-rock corposo di Detroit con le sue chitarre sature ed il suono colmo e le registrazioni alla Grande Ballroom, tutto naturalmente in salsa kraut.
C 'è la sperimentazione dell' avanguardia figlia della musica colta tedesca e l' improvvisazione jazzistica.

"Yeti" è un doppio album a dimostrazione della debordante e prolifica ispirazione dell' ensemble nel suo periodo d' oro.
Nel primo disco ci sono le composizioni più 'studiate', quelle cioè leggermente più pianificate, tra cui svetta l' eccelso inno marziale di "Archangel Thunderbird" (un sabba rock inarrivabile), mentre il secondo disco ci presenta il lato più naturale della band con due lunghe impprovisazioni, "Yeti" e "Yeti talks to Yogi" e l' acustica "Sandoz in the Rain", una sorta di riappacificazione in famiglia con la partecipazione di componenti degli Ammon Duul I.


Credits:

Bass - Dave Anderson
Bongos, Vocals - Shrat
Drums - Peter Leopold
Guitar, Guitar [12-string], Vocals - John Weinzierl
Guitar, Guitar [12-string], Vocals, Violin - Chris Karrer
Organ - Falk Rogner
Vocals, Tambourine - Renate
Co-producer - Siegfried E. Loch
Producer - Olaf Kübler
Producer, Composed By, Lyrics By, Arranged By - Amon Düül II
Engineer - Willy Schmidt

Soap Shop Rock
Burning Sister
Halluzination Guillotine
Gulp A Sonata
Flesh-Coloured Anti-Aircraft Alarm
She Came Through The Chimney
Archangels Thunderbird
Cerberus
The Return Of Ruebezahl
Eye-Shaking King
Pale Gallery
Yeti (Improvisation)
Yeti Talks To Yogi (Improvisation)
Sandoz In The Rain (Improvisation)





venerdì 5 marzo 2010

Robert Johnson - The Complete Recordings (Vocalion 1936-1937/CBS Records 1990)


Evitate di camminare in solitaria in queste terre, fatevi accompagnare da Robert Johnson.

1935 circa, da qualche parte giù nel Delta..

Abituati a canti sguaiati stracolmi di distillato, quella sera al barrelhouse calò la luna splendente e nera di Bob.

Si misero tutti ad ascoltare quel ragazzetto che aveva passato da poco la ventina...con quella voce rigogliosa, in equilibrio tra le tenebre e la vita.
Robert racconta il blues come nessuno ancora, le sue storie si impastano con l' alcool deglutito; amaro, come le giornate dei neri del Delta.
Tanti cantano il blues, ma Johnson è una spanna avanti. Dicono che per questo ha fatto un patto al crocevia con il capo dell' inferno.
Ma no, non è così.
Il diavolo esiste certo, non si tratta di crederci o meno. È proprio qui fuori, ha nascosto la coda e si chiama uomo bianco.
L' uomo bianco e le sue ferocie infami, con i suoi cani rabbiosi che ti inseguono mentre cerchi di fuggire da quell' inferno, a piedi nudi, lungo i binari, saltando legni e aquitrini nella palude.
Sei un facile bersaglio Bob... potresti essere accoppato solo perchè sei un negro sciolto, senza uno straccio di lavoro, lo sai vero?..
Lavoro.
Chiamare quello lavoro.
Strisciare nel fango finchè non crepi di fatica..si è meglio essere un vagabondo.
Robert è uno che ha deciso di andare in fondo.
E' inutile sognare... già ci sei nel pantano ....che mai dovresti fare per non esserci?
Qui al barrelhouse l' uomo bianco non entra, non sopporta l' odore. Qui ci lasciano in pace.
Bob geme alla chitarra mentre quell' odore ribollle sui visi dei notturni.

Sono un uomo dal cuore ubriaco, la mia vita è così infelice
E se potessi cambiare il mio modo di vivere,
sarebbe così importante per me.

I' m a drunken hearted man, my life seem so misery
And If I could change my way of living,
it would mean so much to me.


[È una ricca miseria per i nostri orecchi internauta!]

Posseduto, in ipnosi..ecco la fiamma tutt' intorno..(gli echi di quella ubriacatura sfioreranno le notti Hendrixiane-LedZeppeliniane e quelle di milioni di musicisti folgorati)
sta' suonando mentre l' altra parte di se canta senza indugio.
(Ha ragione Keith Richards..."Chi è l' altro tizio con cui sta' suonando?") La voce così matura di un giovane ragazzo di pelle nera volteggia tra le nuvole di fumo nella sala.
Non cambierà niente. Bob lo sà.
È per questo che ha volte non ha voglia di pensarci e allora lascia che il desiderio si impossessi dell' uomo bello e fatto che è..

Be', puoi spremermi il limone finchè il succo non mi scorre lungo la...
puoi spremermi il limone finchè il succo non mi scorre lungo la gamba
Ecco di cosa stò parlando ora

Now, you can squeeze my lemon till the juice run down my...
You can squeeze my lemon till the juice run down my leg
That's what I'm talking about now


Le donne di Robert ormai sono molte..
prima ce n'era una sola..
Eccolo che riparte senti..
Le corde brillano sotto "Traveling Riverside Blues"..
É un' esecuzione da brivido, le sue dita secche noccolano veloci sula tastiera e lo slide stride le corde facendole nitrire come un cavallo selvaggio che corre parallelo al treno che sprofonda nel Sud.
La notte di Robert è nera come la terra sotto le pietre e rossa come il sangue amaro versato negli amplessi..
Quel ragazzo ha spiazzato tutti..
si dice in giro che abbia perso moglie e figlio in un colpo solo..un figlio che non ha mai visto..e poi è sparito..
Qui nel Delta siamo abituati al silenzio. Meglio farci i fatti propri, hai tutto da guadagnare..ma se prorio devi parlare, se hai il blues e non lo puoi scacciare ..beh allora fatti sentire, canta ragazzo mio..

Nota:
il barrelhouse è un locale tipo saloon dove era facile trovare vecchi pianoforti scordati e botti straripanti fiumi alcolici.


Credits:
Robert Johnson - Guitar and Vocal

TRACKLIST
Robert Johnson - The Complete Recordings
CD1
Kindhearted Woman Blues 2.53
Kindhearted Woman Blues (Alternate Take) 2.33
I Believe I'll Dust My Broom 2.59
Sweet Home Chicago 3.02
Ramblin' On My Mind 2.54
Ramblin' On My Mind (Alternate Take) 2.23
When You Got A Good Friend 2.40
When You Got A Good Friend (Alternate Take) 2.53
Come On In My Kitchen 2.51
Come On In My Kitchen (Alternate Take) 2.38
Terraplane Blues 3.02
Phonograph Blues 2.40
Phonograph Blues (Alternate Take) 2.34
32-20 Blues 2.54
They're Red Hot 3.01
Dead Shrimp Blues 2.33
Cross Road Blues 2.41
Cross Road Blues (Alternate Take) 2.32
Walking Blues 2.31
Last Fair Deal Gone Down 2.39
CD2
Preaching Blues (Up Jumped The Devil) 2.53
If I Had Possession Over Judgment Day 2.37
Stones In My Passway 2.31
I'm A Steady Rollin' Man 2.38
From Four Till Late 2.25
Hellhound On My Trail 2.38
Little Queen Of Spades 2.15
Little Queen Of Spades (Alternate Take) 2.17
Malted Milk 2.20
Drunken Hearted Man 2.28
Drunken Hearted Man (Alternate Take) 2.22
Me And The Devil Blues 2.38
Me And The Devil Blues (Alternate Take) 2.32
Stop Breakin' Down Blues 2.19
Stop Breakin' Down Blues (Alternate Take) 2.25
Traveling Riverside Blues 2.50
Honeymoon Blues 2.19
Love In Vain Blues 2.32
Love In Vain Blues (Alternate Take) 2.22
Milkcow's Calf Blues 2.17
Milkcow's Calf Blues (Alternate Take) 2.20




mercoledì 3 marzo 2010

The Moving Sidewalk - Flash (Tantara 1968/Akarma 2000)



Texas, 1968.
Compagni della cricca di Roky e i suoi 13 ascensori, i Moving Sidewalk del grande chitarrista Billy Gibbons danno alle stampe un formidabile (ed unico) album di rock psichedelico: "Flash".
Un certo Jimi di Seattle disse che Billy era il migliore sulla piazza e non sò se lo disse per la lampante affinità al suono Hendrixiano, ma credo avesse proprio ragione.
Il pianeta terra conosce bene 'il Gibbons' grazie al successo del gruppo nato dalle ceneri dei Moving Sidewalk, gli ZZ Top; ma è proprio la popolarità delle barbe più lunghe del Rock che ha nascosto la bellezza di "Flash".
Di sicuro impatto Rock il disco presenta una carica esplosiva di riff chitarristici trascinati dalla bucolica voce di Billy, con organo Hammond a tappeto, stralci registrati al contrario e scie di assoli (davvero debitori all' experienza).
La registrazione è stata ripulita dalla ristampa della nostrana Akarma Records che nella edizione vinilica presenta come chicca un 'terzo lato' con pezzi bonus: i più trascinanti dei quali sono, "99th Floor" e un echeggiante e dilatata "I Want to hold your Hand" dei Beatles.
Per i più feticisti l' Akarma ha riservato un' altra leccornia...Essendo doppia l' edizione in vinile, il lato D (o quarto lato come dir si voglia) presenta l' incisione del logo Akarma (piramide con terzo occhio e guru in meditazione).
Inutile dire che pezzi come "Crimson Witch" o "Flashback" vanno ascoltati a volume molto, molto alto.
Se i vicini non lo permettono, sparateveli in cuffia.



Credits:
BILL GIBBONS gtr, vcls
TOM MOORE organ, piano
DAN MITCHELL drms
DON SUMMERS bs
LANIER GREIG keyb'ds


"Flashback"
"Scoun Da Be"
"You Make Me Shake"
"You Don't Know the Life"
"Pluto - Sept 31st"
"No Good to Cry"
"Crimson Witch"
"Joe Blues"
"Eclipse"
"Reclipse"
"99th Floor"
"What Are You Doing to Do"
"I Want to Hold Your Hand"
"Need Me"
"Every Night a New Surprise"