lunedì 7 dicembre 2009

The Rockets - The Rockets (Kitty Hawk Rec 1968)



Ieri leggendo l' ennesimo libro sugli avvenimenti musicali degli anni 60 ho scoperto una curiosità. Scoperto magari è una parola grossa, forse si tratta di una balla, ma chissà..che faccio ve la dico ? ...Ebbene lessi sul librucolo che dopo l' avvenuto sodalizio elettivo tra
Crosby Stills & Nash il quarto uomo prescelto non è stato fin da subito Young, ma altra persona nota. Chi è costui è presto detto, si tratta di Steve Winwood, che al tempo rifiutò. Il boss della Atlantic Ahmet Ertegun, fece allora ripiegare la scelta su Young.
Ma ci pensate dico io ...Crosby Stills Nash e Winwood oppure Crosby Winwood Stills e Nash..suona meglio? a parte i giochi di parole..vi immaginate come sarebbe stata diversa la storia del supergruppo ? Sarebbero stati ugualmente rappresentanti della Woodstock nation oppure si sarebbero immersi in terreni più sperimentali con il leader dei favolosi Traffic?
Devo ammettere che le possibili supposizioni mi intrigano tantissimo.
Tutta questa premessa per dire quanto può cambiare il destino di una band a seconda dei personaggi che ne fanno parte.

Un esempio di tutto questo sono i Rockets (poi Crazy Horse) di Danny Whitten, Billy Talbot e Ralph Molina. Nel loro cammino hanno avuto la fortuna di incontrare il canadese Young con il quale hanno intrapreso un sodalizio che dura tutt' oggi e che li ha trascinati fuori dal circuito underground.
Nascono come al solito sotto spoglie doo-woop nel 1963 appellandosi "Danny and the Memories" per poi evolversi negli anni seguenti in rock-band. L' anima della band è Danny Whitten. Le sue composizioni sono in bilico tra il country e l' acid-rock pescando in qua e là nel soul e nel sopracitato doo-woop. In pezzi come "Pill's Blues" ci sono i suoni di chitarre che daranno spina dorsale al disco di Neil Young con i Crazy Horse "Everybody this is nowhere". In più però c'è la
presenza del violino di Bobby Notkof che avvicina il suono ad ambienti folk non prettamente americani ma bensì inglesi. Elemento questo molto particolare che denota una certa apertura alla sperimentazione. (Nel periodo Youngiano non presenteranno più questo lato perchè lo sperimentare sarà prerogativa del solo Young con i suoi interminabili assoli sopra granitica e immota sezione ritmica di cavallo pazzo). Lo stesso violino poi verrà utilizzato nell' addio funebre ai Rockets composto da Young e i Crazy Horse "Running Dry (Requiem for the Rockets)" nel disco "Everybody this is nowhere". Il disco in questione non è niente di trascendentale ma le persone che amano Neil Young potranno udire la genesi del particolare suono dei Crazy Horse.
Per finire ricordo che nel 1972 Danny Whitten, ormai tossicomane, morirà per overdose di alcool e valium, a chiusura di una parabola discendente del suo stato psico-fisico, lasciando un grosso vuoto artistico nella line-up di cavallo pazzo e spingendo Neil Young nella profondità malinconica dei dischi "Times fade away" "Tonight's the night" e "On the beach".
I Crazy Horse si riprenderanno solo con l' apparizione di Frank "Poncho" Sampedro con il quale registreranno l' eccellente "Zuma".
Per dovere di cronaca poi, va sottolineato che nel gruppo dei Rockets hanno militato il pianista Jack Nitzsche e il chitarrista Nils Lofgren. Il primo, con un passato di collaboratore per il Wall of sound di Phil Spector è l' uomo dietro numerosi hit degli anni sessanta (Ike e Tina, Beach boys, Sonny Bono, Monkees) e collaborerà con i Rolling Stones per le parti di piano in numerose incisioni spingendoli poi alla svolta slide portando alla loro corte il superbo Ry Cooder. Più tardi poi sarà musicista per Willy DeVille. il secondo dal 1984 sarà spalla fissa di Springsteen sostituendo "Miami Steve" Van Zandt nella E-Street Band e incidendo contemporaneamente diversi album solisti. Tutti e due si ritrovano a fianco di Young in numerosi album.

Bobby Noktoff - Violin
Leon Whitsell - Guitar
George Whitsell - Guitar
Danny Whitten - Guitar
Billy Talbot - Bass
Ralph molina - Drums

01. Hole in My Pocket (D. Whitten)
02. Won't You Say You'll Stay (D. Whitten)
03. Mr. Chips (D. Whitten)
04. It's A Mistake (R. Molina-B. Talbot)
05. Let Me Go (D. Whitten)
06. Try My Patience (L. Whitsell)
07. I Won't Always Be Around (L. Whitsell)
08. Pill's Blues (G. Whitsell)
09. Stretch Your Skin (L. Whitsell)
10. Eraser (L. Whitsell)



Nessun commento: