mercoledì 30 dicembre 2009

Kaleidoscope (USA) - Pulsating Dream (Acadia 2004)


La prima volta che ho ascoltato "Taxim" avevo circa 17 anni e pur non avendo grosse pulsazioni acustiche rimasi folgorato. Poi quella copertina così strana tra la litografia antica e i colori accessi degli anni sessanta con quel mappamondo...e questo nome, Kaleidoscope. Certo devi essere in bilico sul filo, oppure ansioso di aprire qualche porta ragazzino, allora sì, allora si !
All' epoca mi bastava ascoltare mille volte il vinile mescolando le note del retro-copertina con le mie fantasie per viaggiare in anse remote di fantasmagorici suoni. Oggi dopo aver metabolizzato la meraviglia riaccendo quel fuoco portando allo scoperto la storia di questo strabiliante ed UNICO gruppo americano.

Come al solito tutto si svolge nei primi anni 60.
Preistoria dei componenti:
David Lindley, di Los Angeles, respira arte cinematografica in famiglia, con colonna sonora proveniente da tutto il mondo. Il suo primo amore è il flamenco, che rivisiterà nel tempo con la miriade di strumenti a corda sotto le sue mani, banjo in primis.
Solomon Feldthouse prima di ritornare in America abita per qualche anno con i genitori in Turchia. È molto piccolo (10 anni) ma immaginatevi voi che cosa le sue orecchie riescono ad ascoltare. Non ve lo immaginate? Ve lo dico io, musica Persiana , Greca e Turca. Per dirla con una sola parola, musica medio-orientale. Mmh...
Chris Darrow, del South Dakota respira jazz dalla nascita, il padre suona sax e clarinetto e lui naturalmente impara dal vecchio. Ascoltare il Kingston Trio lo illuminerà sulla strada delle 6 o più corde.

Chester Crill nasce anche lui da genitori che suonano e cantano. Babbo tenore e mamma pianoforte. Ed è il pianoforte il suo primo strumento, all' età di dieci anni viene mandato a lezione, poi passa al clarino e al violino. Cresciuto un pochetto il ragazzo frequenta lezioni di armonica blues dal famoso bluesman Sonny Terry nel locale Ash Grove. Suoi compagni di classe sono Taj Mahal, (futuro membro dei Rising Sons insieme a Ry Cooder), e Al Wilson (poi nei Canned Heat)....e che studenti modello !
L'unico membro senza grosso bagaglio è il batterista John Vidicam, ma non sfigurerà affatto nell' ensemble.
Prima dei Kaleidoscope Lindley e Darrow si erano già incontrati nelle loro svariate militanze in piccoli gruppi garage e traditional. Darrow mette su i Floogs, e le atmosfere si fecero più psichedeliche. Quando i due si uniscono insieme parte del repertorio dei Floogs viene reinterpretato dai Kaleidoscope.
Pulsating dream è del 2004. 3 cd che raccolgono interamente i loro primi, fondamentali, 4 dischi. All' epoca uscirono per la Epic Records, ma non ebbero grande successo commerciale. Solo per gli addetti ai lavori i Kaleidoscope sono un gruppo eccezione. Pensate che, nel 1968 Jimmy Page in embrione con i New Yardbirds (futuri Led Zeppelin) si fà un giretto all' Avalon Ballroom in California a vedere proprio i Kaleidoscope in azione. Ritornato in patria entusiasta, comincia ad usare archetti da violino sopra corde di chitarra, sicuramente influenzato dall' elettrificazione che gli americani facevano di strumenti inusuali.

Per il resto come dicevo, i Kaleidoscope non raccolsero enorme successo. Troppo avanti erano le loro incursioni etniche, troppo poco orecchiabili i pur brevi pezzi composti,quindi inadatti per il passaggio in radio, troppo lunghe le suite acustiche. Eppure trovare musicisti così preparati e colti con un inquieta ed insanabile voglia di sperimentare un miscuglio tra rock, folk, blues e medio oriente era davvero difficile.
Per non farla troppo lunga ancora, vi invito ad ascoltare i loro pezzi uno ad uno, segnalandovi semplicemente alcune perle:
Dal primo disco "Side Trips" l' eccelente composizione di Chris Darrow "Keep your mind open", considerata dalla rivista Mojo uno tra i migliori pezzi psichedelici della storia.
Da "A beacon from mars" le due monumentali suite acustiche (dal vivo!!!) "Taxim" e "A beacon from mars".
Da "Bernice" il trascinante boogie psichedelico di "Chocolate whale".


Tracks

Egyptian Gardens (Feldthouse)
If the Night (Darrow)
Hesitation Blues (Poole)
Please (Feldthouse/Freedman)
Keep Your Mind Open (Darrow)
Pulsating Dream (Darrow)
Oh Death (Reedy)
Come on In
Why Try (Lindley)
Minnie the Moocher (Calloway/Gaskill/Mills)
Elevator Man (Feldthouse)
Little Orphan Nannie (Crill / Darrow)
I Found Out (Shackleford)
Greenwood Sidee (Traditional)
Life Will Pass You By (Darrow)
Taxim (Kaleidoscope)
Baldheaded End of a Broom (Traditional)
Louisiana Man (Kershaw)
You Don't Love Me (Cobbs)
Beacon from Mars (Kaleidoscope)
Rampé, Rampé (Kaleidoscope)
Nobody (Cooper, Shelby)
Love Games (Kaleidoscope)
Egyptian Candy (Kaleidoscope)
Hello, Trouble (Church/McDucc)
Just a Taste (Kaleidoscope)
Lie To Me (Brotman/Feldthouse/Lagos/Lindley/Parcely)
Let the Good Love Flow (Lindley/Smith)
Killing Floor (Howlin' Wolf)
Petite Fleur (Tournemire)
Banjo (Lindley)
The Cuckoo (Traditional)
Seven-Ate Sweet (Feldthouse/Lagos/Lindley/Parcely)
Chocolate Whale (Feldthouse)
Another Lover (Lindley)
Sneakin' Thru the Ghetto (Crill/Lagos)
To Know Is Not to Be (Lagos)
Lulu Arfin Nanny (Brotman/Crill/Darrow/Feldthouse/Lagos/Lindley)
Lie and Hide (Brotman/Crill/Lagos/Lindley)
Ballad of Tommy Udo (Lindley)
Bernice (Crill)
Soft and Easy (Feldthouse)
New Blue Ooze (Brotman/Crill/Feldthouse/Lagos/Lindley)
Sefan (Traditional)
Why Try (Single Version) (Lindley)Tracks

David Lindley (vocals, guitar, banjo, mandolin, violin);
David Solomon Feldthouse (vocals, guitar, dobro, oud, bouzouki, vina, oud, droumbeg, saz, bass);
Chris Darrow (vocals, guitar, mandolin, bass);
Jeff Kaplan (vocals);
Chester Crill (violin, harmonica, keyboards);
John Vidican, Paul Lagos (drums)









4 commenti:

Zoraidis ha detto...

Me ne hai sempre parlato con entusiasmo, di questo gruppo (americani eh, non gli omonimi inglesi, vero?); in effetti avevi buonissime ragioni. Sono spettacolari! Open your mind è rivoluzionaria!

Unknown ha detto...

Keep your mind open ..baby..
Sono davvero belli...quasi disco da isola deserta!

Delizia ha detto...

"When Scopes Collide" è il loro album che preferisco, c'è una versione di "Ghost Riders in the Sky" che fa rabbrividire...

Unknown ha detto...

Qui in questa raccolta non c'è quel disco. Io l' ho ascoltato tanto tempo fa' e mi ricordo che mi piacque assai..mi hai dato la voglia di rispolverarlo...