sabato 30 gennaio 2010

Pete Molinari - A Virtual Landslide (Damaged Goods-2008)


Per cambiare una volta per tutte stato d' animo mi sono fatto aiutare da Pete.
Pete ha un dono dalla nascita : la voce. Chiara e brillante con tono adolescente per l' eternità. Per Pete la musica si è fermata nei '50, con le canzoni d' amore di Buddy Holly, il gelato-pomiciata al drive-in, i fortori del cuore in fiamme e le delusioni che ne conseguono.
Suonato senza uno sbaffo "A virtual Landslide" del 2008 è un dolce, mai stucchevole, compendio di canzoni che scorrono fluide e naturali. Pete suona la sua chitarra senza strafare e incastra delle melodie irresistibili con semplici accordi. Vengono sprecati paragoni con il Dylan menestrello o con il Pete Seeger del Village, ma a dirla tutta secondo me non ci sono veri collegamenti se non l' affinità di essere anch'esso uomo con chitarra e armonica..quello che stupisce in Pete Molinari è il fatto di aver inciso un disco di canzoni con una freschezza di stile inconsueta per il genere revival.


Le mie preferite: "I don't like the man that I am" e "Lest we Forget", due canzoni splendide che avrei tanto voluto scrivere io.


1. It Came Out Of The Wilderness
2. Oh So Lonesome For You
3. Adelaine
4. One Stolen Moment
5. There She Still Remains
6. Hallelujah Blues
7. Look What I Made
8. God Damn Lonesome Blues
9. I Don't Like The Man That I Am
10. Absolutely Sweet Louise
11. Dear Angelina
12. Lest We Forget


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